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V i s i o n A R I A
I mondi sospesi di Francesca Mariani

Vetro che protegge senza celare, aria che riempie, solleva e muove, china che soave ferma le visioni per un istante e caffè che le rende proiezioni del quotidiano, inchiostro che cola e diventa graffio, solco, incisione.
Omaggio alla natura come forza imprescindibile che ci circonda, ci stupisce, ci spaventa, ci insegna, ci incanta, natura necessaria, alleata. E rami e radici a permettere lo scambio tra interno ed esterno fisico-emozionale.
E la città, una città che ne racchiude altre, molteplici e in divenire: una meta-città, metropoli mentale, rifugio, destinazione da raggiungere, da oltrepassare o custodire. Una città che può essere qualsiasi città, che identifica la nostra, una città che si nutre di ciò che decidiamo di fare nostro.
Ante di vecchie finestre, testimonianze di un vissuto, una storia intrecciata ad altre storie, ospitano delle figure in comunicazione-ricerca d’equilibrio tra loro.
Barattoli che rievocano quelli affollati sugli scaffali delle erboristerie di una volta, involucri di pozioni magiche che stimolano la curiosità e la scoperta, barattoli che richiamano senso di casa, di rifugio, barattoli familiari a portata di mano come quello del sale nella dispensa in cucina, custodiscono frammenti di fantasia e ricordi, paesaggi interiori, evocativi e onirici.
Tecniche miste e materiali eterogenei per racchiudere i mondi sospesi di Francesca Mariani, una personale in cui l’illustrazione diventa percorso installativo site-specific, progettualità cara all’artista ascolana, romana d’adozione. Dentro-fuori / chiuso-aperto: la mostra invita lo spettatore a muoversi nello spazio visibile e invisibile dell’artista e di se stesso e ad assegnare un valore, vedere un senso, trovare lo scambio attraverso memoria, vissuto, immaginazione, desiderio.
A ciascuno il suo, unico e molteplice, individuale e collettivo.

Testo a cura di Elisabetta Mariani

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